Ha preso le distanze da quanto accaduto nell’adunata di Acca Larentia e il saluto romano ma ha fatto anche delle precisazioni: il commento di Ignazio La Russa.
Sta facendo molto discutere quanto accaduto nelle scorse ore nel corso dell’anniversario della strage di Acca Larentia a Roma. Centinaia di militanti di destra si sono schierati con il braccio teso per ricordare le vittime del 1978. Sul caso, con la Digos che invierà un’informativa ai magistrati di Roma, si è espresso anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa.
Acca Larentia, il saluto romano: cosa è successo
Nelle scorse ore, per commemorare gli attivisti Msi morti 46 anni fa in via Acca Larentia, a Roma nel quartiere tuscolano, il 7 gennaio 1978, dei militanti di destra si sono riuniti, come ormai capita ogni anno, e sono stati protagonisti con il triplice “Presente!” e le braccia tese. I presenti, tutti schierati in file geometriche, hanno scandito il rituale fascista con tanto di saluto romano che ha generato non poche polemiche.
A seguito della vicenda, le opposizioni hanno richiamato il Governo a riferire sull’adunata di quest’anno, e in particolare sulla presenza delle forze dell’ordine che non sono intervenute. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha già annunciato un’interrogazione: “Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924. Presenteremo un’interrogazione al ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile”.
La posizione di Ignazio La Russa
Sull’argomento, intervenuto al Corriere della Sera, si è espresso anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa che, va detto, ha precisato di “non voler entrare” nel merito della questione.
Allo stesso tempo, però, il politico ha precisato che Fratelli d’Italia non abbia nulla a che fare con quanto accaduto: “Concordo pienamente con Rampelli quando dice che FdI è totalmente estranea all’episodio dei saluti romani alla commemorazione delle tre giovanissime vittime dell’attentato di Acca Larenzia. Peraltro, il fatto è stato eclatante e ha avuto molta visibilità, ma il partito davvero non ha alcun ruolo o responsabilità in quello che è successo”.
Sul gesto del saluto romano come apologia di fascismo e, quindi, come reato, La Russa ha tenuto a rispondere “più come avvocato che come politico”. “Attendo con interesse la prevista riunione a sezioni riunite della Cassazione proprio su questo punto. È possibile che si stabilisca che un saluto romano durante una commemorazione non sia apologia di fascismo, e quindi non sia reato, come molte sentenze stabiliscono. Servirebbe chiarezza, ce lo aspettiamo. Da avvocato appunto, più che politico. Perché, ripeto, come partito noi siamo estranei a certe manifestazioni. Quindi non abbiamo nulla da cui dissociarci”.
Una posizione, quella del Presidente del Senato, che certamente ha destato non poche perplessità e polemiche visto che, di fatto, non è stata di condanna verso quanto accaduto.